OCEAN GYRES
L’oceano è un mistero.
Pensate che conosciamo appena il 19% del fondale oceanico, il resto nessuno sa bene come sia e che specie vivano in profondità.
Abbiamo più informazioni su Marte che sui nostri stessi mari.
Oggi vi raccontiamo uno dei fenomeni più interessanti del mondo subacqueo: gli Ocean Gyres.
Nell’Oceano ci sono tre tipi di correnti diverse: correnti superficiali, dovute alla forza del vento che fa attrito con l’acqua in superficie; correnti profonde, dovute a variazioni nella temperatura e nella salinità dell’acqua; correnti verticali, di upwelling e downwelling. L’insieme di queste correnti forma la circolazione termoalina, che è come il nostro sistema sanguigno per l’Oceano. La circolazione termoalina serve a distribuire il calore dalle zone più calde della Terra a quelle più fredde: è famosa l’utilità della Corrente del Golfo, senza la quale i paesi del Nord Europa sarebbero molto più freddi di come già non sono.
All’interno della circolazione termoalina ci sono delle correnti particolari, denominate Ocean Gyres o vortici. Sono correnti che creano una spirale che trasporta sempre più acqua verso il loro stesso centro; si stima che al centro delle spirali l’acqua si accumuli così tanto che il livello sale anche di un metro! come conseguenza di questo accumulo, al centro di creano delle correnti verticali di downwelling, che portano le acque superficiali verso il basso ridistribuendole nell’Oceano.
In questi vortici non si accumula solo l’acqua: anche i rifiuti plastici galleggianti ne rimangono intrappolati. Una volta arrivati al centro della spirale però le plastiche non possono ridiscendere con la corrente di downwelling come fa l’acqua, proprio perché galleggiano; rimangono quindi lì, accumulandosi sempre di più e formando quelle che noi conosciamo come Isole di plastica.
Perdere il contatto e il rispetto per la natura significa proprio questo, trasformare un equilibrio in un disequilibrio.
Gli Ocean Gyres, da correnti oceaniche fondamentali per l’ecosistema, oggi si sono trasformate in trappole per i nostri rifiuti.
Quello che possiamo fare è cercare di ristabilire un equilibrio attraverso un cambiamento del nostro stile di vita, più consapevole, più attento e più in contatto con l’intero pianeta.
Che diciamocelo, è perfetto così.
E dovremmo dirgli grazie.